«Sarebbe opportuno – ha scritto il Santo Padre nella lettera apostolica Misericordia et misera – che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo».
«Lo spunto per dare il via a questa iniziativa – dichiara Don Valdir José De Castro, superiore generale della Società San Paolo – è venuto dall’ultimo Capitolo generale della Società San Paolo, che si è svolto nel 2015. In quell’occasione i Padri capitolari hanno raccomandato a me e al mio Consiglio di farci promotori presso l’intera comunità ecclesiale, attraverso il Centro Biblico San Paolo e insieme alla Comunità di Sant’Egidio, di una Giornata mondiale della Parola di Dio, coinvolgendo adeguatamente tutti i Paesi del mondo in cui è presente la Congregazione. Tale giornata, sottolineavano i Padri capitolari, “sia occasione per valorizzare uno dei fondamenti della nostra missione, sensibilizzando alla conoscenza, alla lettura, alla diffusione e all’interiorizzazione della Bibbia, con risvolti liturgici, pastorali e apostolici”. L’iniziativa è stata fatta propria da tutta la Famiglia Paolina». Don De Castro prosegue poi evocando le parole del beato don Giacomo Alberione, fondatore e padre della Famiglia Paolina che, inaugurando nel 1960 una delle campagne storiche di diffusione della Bibbia, spiegava: «Gesù Cristo si è lasciato ai cristiani in due modi: nel Vangelo e nell’Eucaristia. Nell’Eucaristia è cibo e forza, nel Vangelo è luce e verità».
«La Parola non deve essere solo studiata ma anche amata e venerata – spiega il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi -. C’è un passo ulteriore della ricezione della “Dei Verbum” che è la venerazione della Parola di Dio e la devozione alla sacra pagina: una lettura popolare della Bibbia che era anche il sogno del beato don Giacomo Alberione e delle grandi figure che hanno pensato a una Chiesa di popolo». «In un tempo di alfabetizzazione generale», conclude Riccardi, «è inaccettabile che i cristiani restino analfabeti della Bibbia».
La “Domenica della Parola” rilancerà non solo la conoscenza della Bibbia, il grande codice della cultura occidentale, ma anche la gioia nel leggerla e riconoscerla come guida nel cammino della vita di ognuno.
Il 24 settembre è la data scelta per l’anno in corso. Una domenica che ha il compito di “inaugurare” una bella tradizione, da estendere anche a tutta la settimana successiva, puntando l’attenzione sull’effetto che la Parola di Dio può avere nella vita dei credenti.
Idealmente, il periodo di festa si concluderà la domenica successiva, il 1° ottobre, quando lo stesso Papa Francesco, in visita a Bologna, celebrerà la bellezza e l’importanza della Parola di Dio.
Il Gruppo Editoriale San Paolo ha pubblicato a luglio scorso un sussidio di 64 pagine: un piccolo strumento liturgico-pastorale destinato a suggerire e ad accompagnare le iniziative parrocchiali e diocesane per preparare e celebrare la “Domenica della Parola”.