Blog Religioso

Questo blog è rivolto a tutti quelli che hanno fame e sete di Dio



venerdì 15 luglio 2016

PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU'

Consacrazione al Preziosissimo Sangue di Cristo

Signore Gesù che ci ami e ci hai liberati dai nostri peccati con il Tuo Sangue, Ti adoro, Ti benedico e mi consacro a Te con viva fede.
Con l'aiuto del tuo Spirito m'impegno a dare di tutta la mia esistenza, animata dalla memoria del Tuo Sangue, un servizio fedele alla volontà di Dio per l'avvento del Tuo Regno.
Per il Tuo Sangue versato in remissione dei peccati, purificami da ogni colpa e rinnovami nel cuore, perché risplenda sempre più in me l'immagine dell'uomo nuovo creato secondo giustizia e santità.
Per il Tuo Sangue, segno di riconciliazione con Dio tra gli uomini, rendimi docile strumento di comunione fraterna.
Per la potenza del Tuo Sangue, prova suprema della Tua carità, dammi il coraggio di amare Te e i fratelli fino al dono della vita.
O Gesù Redentore, aiutami a portare quotidianamente la croce, perché la mia goccia di sangue, unita al Tuo, giovi alla redenzione del mondo.
O Sangue divino, che vivifichi con la Tua grazia il corpo mistico, rendimi pietra viva della Chiesa. Dammi la passione dell'unità tra i cristiani.
Infondimi nel cuore grande zelo per la salvezza del mio prossimo.
Suscita nella Chiesa numerose vocazioni missionarie, perché a tutti i popoli sia dato di conoscere, amare e di servire il vero Dio.
O Sangue preziosissimo, segno di liberazione e di vita nuova, concedimi di preservare nella fede, nella speranza e nella carità, perché, da Te segnato, possa uscire da questo esilio ed entrare nella terra promessa del Paradiso, per cantarti in eterno la mia lode con tutti i redenti. Amen.
 

sabato 2 luglio 2016

Dio ci ama


Dio mi ama e come? Questa è una domanda che è stata chiesta da innumerevole persone, innumerevole volte. La risposta che la Bibbia dà a questa domanda è Dio non solo ci ama ma Egli ci ama più di chiunque altro potrebbe mai amarci. Andiamo a vedere questo dalla Parola di Dio.

1. Dio ci ama – Egli diede il Suo figlio per noi

Per vedere l'amore di Dio per noi, cominciamo da 1 Giovanni 4:9. Lì leggiamo:

“In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio....”

L'amore, quando è onesto, è sempre manifestato in azione. Qui la Parola di Dio ci dice che veramente Dio ci ha amato e che il Suo amore è stato dimostrato, si è manifestato. Come? La risposta è nel resto del verso:

1 Giovanni 4:9
“In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo.”

Dio ci ha mostrato il Suo amore mandando il Suo figlio, Gesù Cristo, nel mondo affinché per mezzo di lui, vivessimo. Sulla stessa linea, Giovanni 3:16 ci dice:

“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato........”

Come abbiamo detto sopra l'amore sempre intraprende azione, dare, e Dio, perché ci ha tanto amato, Egli diede! Che cosa diede? Andiamo avanti nella lettura:

Giovanni 3:16-17
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.”

Dio per nessun altro motivo se non l' amore per noi, Egli si spinse, fino al punto di dare il Suo Figlio a morire per noi, affinché chiunque crede in Lui ha la vita eterna. Romani 5:6-10 dimostrano questo punto ancora più chiaro:

Romani 5:6-10
“Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto, ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira. Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita”

Da notare la frase “Il proprio amore per noi”. Come Dio dimostrò il Suo amore per noi? Non solo Egli diede Suo Figlio, ma Lo diede quando noi eravamo ancora peccatori, empi, completamente indegni di qualsiasi sacrificio!

Efesini 2:1-3
“Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tuttivivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d’ira, come gli altri.”

Io ho evidenziato nel passaggio sopra alcune parole che sono nel tempo passato per dare più enfasi al fatto che l'uomo che crede nel Signore Gesù Cristo e la Sua resurrezione lo stato descritto sopra è PASSATO. Noi eravamo morti nelle nostre colpe e nei nostri peccati ed oggetto d'ira. Ma adesso non siamo più nessuna di queste cose! Lo stato descritto in questi versi è storia passata per noi, no realtà! È uno stato in cui noi siamo stati liberati! Ma come siamo stati liberati, da chi e perché? Efesini 2:4-9 ci dà la risposta:

Efesini 2:4-9
“MA Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti.”

La parola “MA” che apre il passaggio mette contrasto tra quello che lo precede (versi 1-3) e quello che lo segue (versi 4-9). I versi da 1-3 ci danno lo stato pietoso in cui eravamo prima che credemmo. Come abbiamo letto là, noi eravamo “morti nelle nostre colpe e nei nostri peccati” ed “oggetto di ira”. Ma Dio “a causa del suo grande amore per noi” cambiò tutte queste: ora invece di essere “morti in colpe e peccati” noi “siamo vivificati con Cristo” ed invece di essere un oggetto d'ira simo seduti nei luoghi celesti! Dalla prospettiva di Dio, è già stato fatto! E perché Dio fece tutto questo? A CAUSA DEL SUO GRANDE AMORE PER NOI....PERFINO QUANDO ERAVAMO MORTI NEI PECCATI”!
2. Dio ci ama - Egli ci ha fatto suoi figli

Un' altro passaggio che dimostra quanto Dio ci ama ci è dato in 1 Giovanni 3:1-2

“Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, ora siamo figli di Dio.....”

Che siamo figli di Dio è anche quello che Galati 3:26 ci dice: “perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù”! E come il passaggio sopra rende chiaro, questa è una prova di quanto Dio ci ama. In realtà “vedete quale amore ci ha manifestato il Padre”.
3. Dio ci ama – Egli ci istruisce

Abbiamo visto sopra che Dio, perché ci ama così tanto, Egli ci ha fatto suoi figli. E come un padre affettuoso Egli istruisce e disciplina i suo figli, così anche e molto meglio lo fa Dio. Come Ebrei 12:6 ci dice;

Ebrei 12:6
“perché il Signore corregge quelli che egli ama...”

Disciplina non può essere quello che ci piace ma quello di cui abbiamo bisogno. Ecco perché solo quelli che ci amano veramente prendono cura di disciplinarci. Ed ecco perché anche Dio ci disciplina: perché Egli ci ama e si prende cura di noi.
4. Dio ci ama – nessuno ci può separare dal Suo amore

La prossima e l'ultima tappa di questo breve viaggio nell'amore di Dio è in Romani 8:38-39:

Romani 8:38-39
“Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.”

Dio ci ama e non c'è assolutamente niente, né potenze, né altezze, né cose presenti né cose future potrà separaci dal Suo amore. Egli ci ama e Lui non smetterà mai di amarci. Questa è la verità della Parola di Dio.
5. Dio ci ama - conclusione

Per concludere questo articolo: noi abbiamo visto dalla Parola di Dio che Dio ci ama e questo è provato dal fatto che Egli ha dato Suo Figlio per noi, facendo questo perfino quando noi eravamo peccatori ed empi. Sarebbe stato un enorme sacrificio di fare questo per la gente giusta e buona. Ma non eravamo questo tipo di gente. Noi eravamo peccatori, empi, morti in peccati e trasgressioni. Tuttavia questo non fermò Dio: Egli ci amò e grazie del Suo amore per noi, Egli diede Suo Figlio per noi quando eravamo peccatori, affinché credendo in Lui possiamo diventare vivi in Cristo e sedersi con Lui nei luoghi celesti.

Inoltre abbiamo visto che poiché Dio ci ama, Egli ci ha fatto Suoi figli. E come un Padre affettuoso disciplina i suoi figli che ama così anche, e molto meglio Dio lo fa con noi.

Per finire abbiamo anche visto che l'amore di Dio per noi è così GRANDE e non c'è niente che ci possa separare da esso. Detto in un modo diverso:non c'è niente che potrà mai fermare Dio di amarci!

Fiducia nella Provvidenza Divina

Riflettiamo sulla provvidenza divina che continuamente sperimentiamo nella nostra vita. Per chi ha il necessario e il superfluo nella vita il vangelo della Provvidenza risulta di particolare attualità e soprattutto rassicurante,


ma per chi non ha nulla, ha problemi di sopravvivenza, di reperire il necessario ogni giorno, magari senza neppure la possibilità di alimentarsi, questa parola risulta di speranza e di incoraggiamento a non perdere l'orizzonte di una possibile vita migliore, soprattutto se scatta la generosità e la solidarietà degli altri. 
”Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci lasciamo dominare dall'avidità e dall'egoismo, ma operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno". L’ itinerario di speranza cristiana, non esclude la giustizia sociale. 
Di fronte al dramma della miseria e della fame nel mondo, della mancanza di lavoro non possiamo non farci domande. C'è gente che vive nell'ozio e non vuole lavorare pur avendo la possibilità di farlo; mentre altri che vorrebbero, non trovano e sono nella sofferenza perché non sanno come alimentarsi, vestirsi, assicurare a se stesso e ai propri il necessario. A chi ha possibilità di lavorare e non lo fa ricordiamo con l'apostolo Paolo, “neppure mangi”, perché la provvidenza è anche la nostra capacità di prestare servizio e di guadagnare onestamente. C'è, poi, chi sfrutta e approfitta degli altri. L'uomo è degno di ogni attenzione da parte di Dio che considera la creatura umana la più grande messa in essere nell'atto della creazione, avendola fatta a sua immagine e somiglianza. Dio non ci abbandona nelle nostre sofferenze e nei nostri drammi quotidiani. 
Il paragone della madre che cura in modo speciale il suo figlio, ci indica il grado di attenzione che Dio ha nei confronti di ogni persona, ma Dio chiede anche la collaborazione di altri fratelli per risolvere i problemi esistenziali delle tante persone che hanno a che fare con la quotidianità. Nella collaborazione e nella condivisione, abbiamo stimoli per riscoprire la nostra appartenenza alla chiesa e alla comunità dei credenti, il nostro essere per gli altri, in quanto di tutto quello che facciamo, sia quello visibile e sia quello nascosto, di tutto dobbiamo rendere conto al Signore e nella misura in cui siamo fedeli e facciamo ogni cosa per amore, non possiamo non essere in pace con la nostra coscienza. 


Mettiamo al centro della nostra vita il Signore, abbiamo fiducia in lui e nutriamo la segreta speranza che tutto è possibile in questo mondo se ci lasciamo condurre dalla divina provvidenza in ogni cosa. Con il Salmo 61 possiamo pregare cosi: "In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore". Il Signore sa ciò che sta veramente nel profondo del nostro cuore ed ogni cosa egli ben conosce. Ciò che può darci ce lo donerà, non ci farà attendere molto, ma se qualche ritardo ci sarà è solo per verificare la nostra fede e la nostra pazienza.


Ecumenismo

Se per ecumenismo si intende lo sforzo di ricostruire l'unità visibile della Chiesa, tutta la storia della Chiesa Ortodossa appare ecumenica. La restaurazione dell'unità visibile della Chiesa non è un problema di centralizzazione ecclesiastica né di uniformità confessionale, bensì di comune fede. Una delle prime iniziative ecumeniche del nostro secolo appartiene al Patriarcato di Costantinopoli (1920) .

Fin dal 1925 le Chiese Ortodosse partecipano con i loro rappresentanti alle assemblee ecumeniche ed insieme ai Protestanti costituiscono il Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Una tappa molto importante del percorso di avvicinamento si è verificato nel 1964 con l'abbraccio, a Gerusalemme, tra papa Paolo VI (Eugenio Montini) che credeva fermamente alla necessità di realizzare l’ecumenismo prima di tutto in campo ecclesiale, e il patriarca di Costantinopoli Atenagora.

Si accorse che anche in quale fratello cristiano, ma separato, c’era il vivo desiderio di superamento delle motivazioni che avevano portato alla divisione tra fratelli, e poté compiere uno dei più significativi gesti e di ecumenismo, abbracciandosi con quel fratello che aveva alcune convinzioni diverse dalle sue, e badando unicamente all’amore fraterno.

Papa Giovanni Paolo II, intenzionato come il suo predecessore allo sviluppo dei gesti di amore fraterno, ha esteso il cammino degli incontri ecumenici anche ai fratelli di religioni diverse da quella cristiana, (papa Giovanni XXIII aveva creato i primi germi quando accolse fraternamente il genero di Kruscev).

Dobbiamo augurarci tutti che il fenomeno si estenda dal campo ecclesiale a quello umano fra tutti i popoli, prescindendo dalle motivazioni di conflittualità e ponendo in primo posto il rispetto per la persona umana.

L' Ortodossia è presente nei dialoghi ecumenici con quasi tutte le famiglie confessionali; con la Chiesa Cattolica i rapporti sono ripresi il 5 gennaio 1965, quando a Gerusalemme il Papa Paolo VI ed il Patriarca Atenagora I diedero inizio al cosiddetto Dialogo della carità.

Interessante ricordare i documenti: "Orientalium Ecclesiarum" - Concilio Vaticano II - DECRETO sulle Chiese Cattoliche Orientali e "La luce dell'Oriente" - Appello all'unità con le Chiese orientali nel centenario della Orientalium dignitas di papa Leone XIII, Lettera apostolica di Giovanni Paolo II - 1995

Il vero progresso del Cristianesimo orientale non dipende dalla soppressione di diverse tradizioni religiose a vantaggio di altre, ma dalla volontà dei membri della Chiesa di intraprendere una feconda collaborazione e di sostenere un dialogo basato sulla cordialità e sulla comprensione.