Riflettiamo sulla provvidenza divina che continuamente sperimentiamo nella nostra vita. Per chi ha il necessario e il superfluo nella vita il vangelo della Provvidenza risulta di particolare attualità e soprattutto rassicurante,
ma per chi non ha nulla, ha problemi di sopravvivenza, di reperire il necessario ogni giorno, magari senza neppure la possibilità di alimentarsi, questa parola risulta di speranza e di incoraggiamento a non perdere l'orizzonte di una possibile vita migliore, soprattutto se scatta la generosità e la solidarietà degli altri.
”Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci lasciamo dominare dall'avidità e dall'egoismo, ma operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno". L’ itinerario di speranza cristiana, non esclude la giustizia sociale.
Di fronte al dramma della miseria e della fame nel mondo, della mancanza di lavoro non possiamo non farci domande. C'è gente che vive nell'ozio e non vuole lavorare pur avendo la possibilità di farlo; mentre altri che vorrebbero, non trovano e sono nella sofferenza perché non sanno come alimentarsi, vestirsi, assicurare a se stesso e ai propri il necessario. A chi ha possibilità di lavorare e non lo fa ricordiamo con l'apostolo Paolo, “neppure mangi”, perché la provvidenza è anche la nostra capacità di prestare servizio e di guadagnare onestamente. C'è, poi, chi sfrutta e approfitta degli altri. L'uomo è degno di ogni attenzione da parte di Dio che considera la creatura umana la più grande messa in essere nell'atto della creazione, avendola fatta a sua immagine e somiglianza. Dio non ci abbandona nelle nostre sofferenze e nei nostri drammi quotidiani.
Il paragone della madre che cura in modo speciale il suo figlio, ci indica il grado di attenzione che Dio ha nei confronti di ogni persona, ma Dio chiede anche la collaborazione di altri fratelli per risolvere i problemi esistenziali delle tante persone che hanno a che fare con la quotidianità. Nella collaborazione e nella condivisione, abbiamo stimoli per riscoprire la nostra appartenenza alla chiesa e alla comunità dei credenti, il nostro essere per gli altri, in quanto di tutto quello che facciamo, sia quello visibile e sia quello nascosto, di tutto dobbiamo rendere conto al Signore e nella misura in cui siamo fedeli e facciamo ogni cosa per amore, non possiamo non essere in pace con la nostra coscienza.
Mettiamo al centro della nostra vita il Signore, abbiamo fiducia in lui e nutriamo la segreta speranza che tutto è possibile in questo mondo se ci lasciamo condurre dalla divina provvidenza in ogni cosa. Con il Salmo 61 possiamo pregare cosi: "In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore". Il Signore sa ciò che sta veramente nel profondo del nostro cuore ed ogni cosa egli ben conosce. Ciò che può darci ce lo donerà, non ci farà attendere molto, ma se qualche ritardo ci sarà è solo per verificare la nostra fede e la nostra pazienza.
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