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mercoledì 1 novembre 2017

Tutti i Santi



Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze.
Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. E' Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.

La lectio divina, uno dei mezzi più necessari alla vita cristiana, che cos'è se non precisamente un accogliere Dio se non attraverso una nuova esperienza? Guarda che Dio si comunica a te prima di tutto, dicevo, attraverso un'esperienza che giustamente è stata in qualche modo consegnata alla parola.
Dio si è comunicato prima all'uomo attraverso le cose. Una lectio divina è anche aprire gli occhi a vedere la creazione, e vedere la creazione come libro di Dio: "e;Coeli enarrant gloriam Dei"e; (Sal 18, 2). Dunque i cieli parlano, i cieli sono una scrittura divina, è una scrittura divina anche la creazione, che tu devi interpretare, che tu devi accogliere. Le cose stesse ti parlano di Dio: tu devi accogliere il loro messaggio. Dunque la lectio divina è la contemplazione della natura, ma una lectio divina è anche, e soprattutto, una lettura e una meditazione dei Libri Sacri. Attenti qui: nei Libri Sacri, Dio non ti parla attraverso la natura, ti parla attraverso il linguaggio di un uomo. I Libri Sacri sono la letteratura di un popolo: la letteratura ebraica praticamente si identifica alla Bibbia.
L'esperienza dunque di una storia umana, la storia di un popolo, l'esperienza di un popolo nella sua vita civile, politica e culturale: questa è la parola di Dio. Dio e l'uomo sono insieme confusi, più che confusi sono insieme uniti, e tu non accogli Dio che attraverso questo accogliere l'uomo. Per vivere tu la parola divina, devi accogliere Israele nel tuo cuore.
"e;Siamo tutti dei semiti, spiritualmente"e;, diceva Pio XI. Non lo siamo soltanto perché Israele ci ha dato la rivelazione, ma perché ci ha dato la rivelazione attraverso la sua stessa esperienza umana, la sua medesima storia. Tu comunichi con Dio se tu comunichi con tutto il popolo, tu vivi di Dio se fai tua l'esperienza di Mosè, di Isaia, di Geremia, di uomini che non sono lontani da te, che tu devi sentire padri tuoi e tuoi fratelli. "Tipo" della santità rimangono essi per te; Dio non si comunica a te se non attraverso di loro. Non è forse vero?

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