Blog Religioso

Questo blog è rivolto a tutti quelli che hanno fame e sete di Dio



lunedì 14 marzo 2016

Lourdes

Lourdes è situata in una posizione pittoresca alle falde dei Pirenei, chiamata Tarbes-Lourdes dal tempo di san Pio X. Nel 1858 era abitata da sole 4.000 persone. Vicino alla cittadina si trova la Grotta di Massabielle, un luogo deserto e malfamato. Una ragazzina di 14 anni molto buona, ma malata e priva di qualsiasi cultura, di nome Bernadette Soubirous (1844-1879) fu benedetta nel 1858 da diciotto apparizioni della Santa Vergine Maria.

Prima apparizione (11 febbraio) - Con le tre sorelle minori e altre ragazze, la piccola veggente era intenta a raccogliere la legna sulla riva del fiume Gave; giunta in prossimità della Grotta di Massabielle, Bernadette così descrive l'incontro: "tutto ad un tratto avvertii un gran rumore simile ad un colpo di tuono. Guardai a destra, a sinistra e sugli alberi della sponda, ma niente si muoveva; pensai di essermi ingannata, ma udii un nuovo rumore simile al primo, Oh! Allora ebbi paura e mi alzai in piedi. Non sapevo che cosa pensare, allorché girando la testa verso la grotta, vidi in una delle aperture della roccia soltanto una rosa selvatica agitarsi come se ci fosse un forte vento. Quasi nel medesimo tempo uscì dall'interno della Grotta una nube color oro; poco dopo, una Signora giovane e bella, come non ne avevo mai viste, vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l'abito, aveva sui piedi una rosa d'oro che brillava e portava sul braccio un Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d'oro lucente, come le due rose ai piedi. La Signora venne a collocarsi all'ingresso dell'ogiva, sopra la rosa selvatica. Subito mi guardò, mi sorrise, e mi fece cenno di avanzare, come se Ella fosse la mia mamma. La paura mi era passata, ma mi sembrava di non sapere più dove ero. Mi stropicciai gli occhi, ma la Signora era sempre là che continuava a sorridermi ed a farmi capire che non mi ingannavo. Senza rendermi conto di quello che facevo, presi il Rosario dalla tasca e mi misi in ginocchio. La Signora approvò con un cenno del capo e prese fra le dita la corona del Rosario che teneva sul braccio destro. Quando volli iniziare la recita del Rosario e portare la mano alla fronte, il mio braccio restò come paralizzato e solamente dopo che la Signora si fu segnata, potei fare anche io come Lei. La Signora mi lasciò pregare da sola, faceva sì passare fra le dita i grani della corona, ma non parlava; soltanto alla fine di ogni decina diceva con me: Gloria Patri, et Figlio, et Spiritui Sancto. Finita la recita del Rosario la Signora rientrò all'interno della roccia e la nube d'oro disparve con Lei".

Seconda apparizione (14 febbraio, domenica) - Dopo mezzogiorno, i bambini avevano raccontato alla madre dell'apparizione e volevano persuaderla ad andare con loro alla Grotta. Bernadette voleva fare una prova con l'acqua benedetta, per assicurarsi che l'apparizione fosse opera di Dio e non del demonio. Infatti si recò sul posto con le sorelle e alcune amiche e portò con sé una bottiglia con mezzo litro d'acqua benedetta. Inginocchiatasi nel punto in cui era avvenuta l'apparizione, Bernadette così narra: "Arrivate là, ciascuna prese il suo rosario e ci mettemmo in ginocchio per recitarlo. Avevo appena recitato la prima decina che scorsi la stessa Signora. Allora le gettai l'acqua benedetta dicendole: se venite da parte di Dio, vi prego di restare e di avvicinarvi, se no andatevene subito. La Signora si avvicinò divenendo sempre più presente, specialmente nell'udire il nome di Dio e per l'effetto dell'acqua santa. Quando ebbi finito di recitare il mio rosario, scomparve".
Nessun'altro oltre la veggente vide la Madonna.

Terza apparizione (18 febbraio) - Al mattino Bernadette, accompagnata dalla signora Giovanna Maria Milet e dalla signorina Antonietta Peyret, entrarono nella Grotta e tutte insieme recitarono il santo Rosario. Quando il Rosario fu terminato, Antonietta Peyret disse a Bernadette di chiedere alla Signora se aveva qualcosa di comunicare e di metterlo per iscritto. Quando la Signora apparve, racconta Bernadette mi ha risposto: "Ciò che ho da dirvi non è necessario che lo mettiate per iscritto - poi mi ha detto - vuoi farmi il piacere di venire qui ancora per quindici giorni? Ed ancora Io non ti prometto di farti felice in questo mondo, ma nell'altro..." Bernardette promise di ritornare, con il permesso della madre. La sera di questo giorno il maresciallo d'alloggio d'Angla, comandante della brigata di Lourdes, informa dell'accaduto il suo superiore il tenente Bourriot, di stanza ad Argelès.

Quarta apparizione (19 febbraio) - All'alba verso le ore 6,30 del mattino circa una ventina di persone si recarono alla grotta con Bernadette. La Santa Vergine le comparve e si mostrò soddisfatta che Bernadette fosse ritornata, mantenendo la promessa e le disse che in seguito le avrebbe fatto delle rivelazioni. In questa apparizione si manifesta il demonio che urla "Vattene via!.. Vattene via".

Quinta apparizione (20 febbraio) - Il mattino della quinta apparizione Bernadette, accompagnata dalla mamma, arrivò a Massabielle verso le sei e mezzo e l'apparizione dura una quarantina di minuti; ha come oggetto una preghiera insegnata "parola per parola" dalla Vergine a Bernadette. Verso le due del pomeriggio il comandante della gendarmeria Renault lascia Tabes e raggiunge Lourdes per fare una inchiesta sulle cose straordinarie che avvengono alla grotta.

Sesta apparizione (21 febbraio) - Appena arrivò davanti alla Grotta, Bernadette si inginocchio, prese dalla tasca la corona e si mise a pregare; le apparve la Santa Vergine: "La Signora, staccando da me il suo sguardo per un momento, lo diresse al di sopra della mia testa; ed avendole chiesto che cosa la rattristasse, mi fisso di nuovo e disse: "Pregate per i peccatori!" Ben presto fui rassicurata dall'espressione serena e buona che le vidi sul volto e poi sparì." Nella sera stessa del 21 febbraio intervenne il commissario di polizia Jacomet che sottopose Bernadette a un interrogatorio. Infine suo padre le proibì di continuare ad andare nella Grotta. Il 22 febbraio la veggente fu portata dal fervore popolare nella Grotta, dove si inginocchiò per recitare il Rosario e pianse; non vi fu alcuna apparizione. Il padre tolse il divieto alla figlia con grande disapprovazione del commissario.

Settima apparizione (23 febbraio) - Bernadette giunse all'alba, accompagnata dalla madre e dalle zie Bernarda e Basilia. Un centinaio di persone erano già sul posto tra i quali il dott. Dozous, l'attendente militare Lafitte. La Madonna comunicò a Bernadette tre segreti che riguardavano solamente lei, da non rivelare a nessuno. Per questo viene oggi chiamata l'apparizione dei segreti. La Signora, che non aveva ancora dichiarato il suo nome disse ancora a Bernadette: "Ora figlia mia, vai e dì ai preti che voglio sia eretta in questo luogo una cappella". Bernadette cercò il curato Peyramale per riferire il desiderio della Signora, ma il prete non volle crederle e incaricò la ragazza a chiedere il nome di questa Signora. In un secondo momento il curato, per poter credere alla visione, chiese che il roseto vicino alla Grotta sarebbe dovuto fiorire; questo sarebbe stato un segno che le apparizioni non erano frutto di un'illusione.

Ottava apparizione (24 febbraio) - La ragazza giunta vicino al roseto, vide la Signora e le riportò le condizioni del prete. Ella non rispose ma, con una voce serissima, espresse il desiderio che Bernadette pregasse per i peccatori. Poi la Signora affidò a Bernadette un Suo messaggio di penitenza e di preghiera: "Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per la conversione dei peccatori! Baciate la terra in segno di penitenza in favore dei peccatori". Il roseto selvatico non fiorì tuttavia la gente non né rimase delusa, anzi furono molte le persone che credettero alle apparizioni. Il numero delle persone presenti a questa apparizione furono circa cinquecento come dalla dichiarazione scritta sul rapporto del maresciallo d'Angla indirizzato al suo superiore.

Nona apparizione (25 febbraio) - Dopo qualche istante di preghiera Bernadette si alzò per dirigersi presso la Grotta, Nel passare spostò i rami del roseto selvatico ed andò a baciare la terra sotto la roccia, oltre il cespuglio. Discese poi il pendio, ed essendosi raccolta in se stessa, entrò di nuovo in estasi. Al termine di tre decine del Rosario, Bernadette si alzò, si mostrò incerta; tutta esitante si volse verso il Gave, e fece due o tre passi in avanti. Ad un tratto si fermò bruscamente, guardò indietro come chi si sente chiamare e ascoltò delle parole che sembravano giungere dal lato della roccia. Fece un segno affermativo, si rimise in cammino non più verso il Gave, ma verso la Grotta dalla parte sinistra. A tre quarti del pendio si fermò e volse tutto intorno uno sguardo pieno di smarrimento. Alzò la testa, come per interrogare la Signora; poi risolutamente si curvò e si mise a scavare la terra. La piccola cavità che aveva appena scavata, si riempì di acqua; dopo aver atteso un momento, bevve e si bagnò il volto; poi prese un po' di erba e la portò alla bocca. Più tardi Bernadette racconta: " Mentre ero in preghiera, la Signora mi ha detto con voce amichevole ma ad un tempo grave: "Andate a bere ed a lavarvi alla fonte". Siccome non sapevo dove fosse questa fonte e siccome pensavo che lì non c'e ne fosse altra, mi sono diretta verso il Gave. La Signora mi ha richiamato e mi ha fatto segno col dito di portarmi sotto la Grotta a sinistra; ho obbedito, ma non vedevo alcuna acqua. Non sapendo dove prenderne, ho scavato la terra e ne è venuta. Ho lasciato che si schiarisse un po', poi ho bevuto e quindi mi sono lavata".

Dopo la scoperta miracolosa della nuova fonte, molti accorsero nella caverna e molti bagnarono alcuni panni in quell'acqua. La fonte, non prevista dagli studiosi, ebbe fin dal primo giorno un gettito di 120.000 litri ogni ventiquattro ore e non si seccava mai. Il 26 febbraio avvenne la prima guarigione miracolosa: il tagliapietre Bouriette venne guarito da una malattia agli occhi bagnandosi alla fonte. In segno di riconoscenza tutti i tagliapietre aprirono spontaneamente con le mani, le zappe e i picconi una strada tra le rocce, per arrivare in modo più comodo alla Grotta.

Decima apparizione (26 febbraio) - Contro ogni aspettativa, assai prima dell'alba, a Massabielle ci fu un afflusso di persone superiore a quello del giorno precedente. Bernadette si inginocchiò e dopo la recita del Santo Rosario salutò la Signora che la invitò a far penitenza e a pregare per i peccatori. Poi le disse: "Bacia la terra per la penitenza dei peccatori". Alla sera di quel giorno la veggente fu sottoposta a un severo interrogatorio condotto dal procuratore imperiale e da altri inquisitori. L'interrogatorio non ebbe alcun risultato: la ragazza disse che il giorno seguente sarebbe ritornata alla Grotta.

Undicesima apparizione (27 febbraio) - Fin dalle tre del mattino per le strade che conducevano alla Grotta di Massabielle, molti soldati, inviati dal procuratore, furono presenti all'apparizione e restarono profondamente impressionati: la Madonna invitò di nuovo a pregare per i peccatori, ripetendo le parole e i gesti del 24 febbraio. Subito dopo Bernadette si recò a pregare in chiesa.

Dodicesima apparizione (28 Febbraio) - Bernadette entra in estasi, recita alcune decine del Rosario. Improvvisamente ci si accorge che ella vorrebbe avanzare sulle ginocchia, ma la folla così densa glielo impedisce. Due soldati della guarnigione le aprono un passaggio, Bernadette percorre otto metri, poi ridiscende, ripetutamente bacia la terra, imbrattandosi le labbra e le mani. I presenti hanno la netta impressione che faccia tutto questo in segno di penitenza per i peccatori.

Tredicesima apparizione (1 marzo) - Per la prima volta Francesco Soubirous accompagna la figlia alla Grotta "perché gente malevola avrebbe potuto insinuarsi tra la folla".

Quattordicesima apparizione (2 marzo) - Quando Bernadette arrivò nella Grotta erano già presenti circa 1300 persone come risulta da un rapporto del commissario di polizia Jacomet. L'estasi lascia tutti sconcertati per la sua brevità. Le parole pronunciate dalla Vergine sono: " Andate a dire ai preti di fare costruire qui una cappella e desidero che qui si venga in processione.

Quindicesima apparizione (4 marzo) - In quel giorno accorsero alla Grotta quasi ventimila persone. Bernadette estatica rimase con gli occhi fissi su qualcosa o qualcuno, poi mangiò ancora dell'erba. L'apparizione silenziosa sparì... Bernadette prima sorrise, poi si fece triste, fece il segno della croce, spense il cero e riprese il cammino verso casa.
La sera di quello stesso giorno un bambino di dodici anni che era stato bagnato con l'acqua nella sorgente guarì miracolosamente: si trattava di Jean Bouhorts che morì poi a 79 anni. Di questo giorno Bernadette disse: "Ero triste quando lei era triste, e quando sorrideva io sorridevo, mi diceva spesso che bisognava pregare per la conversione dei peccatori, allora io diventavo triste".

Sedicesima apparizione (25 marzo - Festa dell'Annunciazione) - Bernadette arrivò alla Grotta di primo mattino, trovò la Signora già in attesa, circondata da un chiarore di luce celeste in piedi sopra il roseto. Erano presenti moltissime persone. La ragazza iniziò a recitare come al solito il santo Rosario. La veggente chiese alla Madonna quale era il suo vero nome, non ebbe nessuna risposta; solo alla quarta richiesta, la Signora, prendendo un aspetto solenne e nello stesso momento umile, congiunse le mani, le portò all'altezza del petto, guardò il cielo, poi le riaprì e le tese verso Bernadette, infine disse con un tremito nella voce: "Io sono l'Immacolata Concezione!". La veggente, non capendo il significato di questo termine, voleva domandare se non fosse anche la Madre di Dio, ma la Madonna era già scomparsa. Quest'apparizione era durata circa un'ora. Tale frase fu per Bernadette incomprensibile, nonostante ciò essa la ripeté alla gente che esclamò in un clamore di gioia. La ragazza corse a riferire al parroco don Peyramale, ripetendosi lungo il cammino le parole dette dalla Madonna. Quando la veggente giunse dal parroco costui le domandò: "La Signora è forse la Beatissima Vergine?" e Bernadette rispose: "No, io credo di no! È l'Immacolata Concezione". Appena sentì pronunciare quel titolo devozionale il parroco si convinse dell'apparizione poiché Bernadette non avrebbe mai potuto conoscere quel nome. Una signora istruita spiegò alla veggente cosa significasse quel nome, allora Bernadette fu certa che la "Signora" era la Madonna.

Diciassettesima apparizione (7 aprile) - Erano le cinque del mattino, Bernadette era già in ginocchio e recitava il santo Rosario, nella mano destra aveva la sua corona e nella sinistra un cero acceso. Entrata in contemplazione non ritirò la mano quando il cero, consumatosi, continuò ad ardere sulle sue mani. Il dottor Dozous, che era con lei, notò questo fenomeno che durò circa un quarto d'ora. La veggente assistette all'apparizione, poi, sempre in estasi e in ginocchio, avanzò all'interno della Grotta, infine spostò le mani allontanandole l'una dall'altra e facendo così cessare l'azione della fiamma all'interno della sua mano sinistra. L'estasi era durata circa tre quarti d'ora, la presenza della fiamma all'interno della mano sinistra un quarto d'ora. A un esame medico si notò che la pelle della mano non aveva subito nessuna alterazione, e che Bernadette, in stato di normalità, era sensibile al calore della fiamma.
Dopo questo clamoroso miracolo la polizia fece chiudere la Grotta con barriere di legno, l'acqua fu dichiarata normale acqua curativa e Bernadette fu dichiarata pazza.

Diciottesima apparizione (16 luglio) - Era la festa della Nostra amata Signora del Carmelo: Bernadette si recò in chiesa molto presto e fece la comunione. La sera si recò di nuovo in chiesa, quando si sentì chiamata ed esortata ad andare di nuovo alla Grotta dei miracoli. Così fece. Si spinse fin dove era possibile arrivare e si inginocchiò sulla riva del fiume Gave, vicino alle transenne che ostacolavano l'ingresso alla Grotta. In quella posizione iniziò a pregare; improvvisamente vide la Vergine Maria, al di là delle barriere che chiudevano la Grotta: e più bella che mai e le sorrideva; dopo poco disparve silenziosamente così come era comparsa. In tutte queste apparizioni i messaggi non furono lunghi e spesso gli incontri erano stati del tutto silenziosi.

Dopo questi avvenimenti miracolosi, il 28 luglio il vescovo di Tarbes, monsignor Bertrando Severo Laurence, costituì una commissione ecclesiastica per indagare sugli avvenimenti di Lourdes e annunciò questo in una lunga lettera pastorale diretta al clero e ai fedeli della diocesi. L'inchiesta canonica durò quattro anni e fu molto scrupolosa. Tutti gli inquirenti presentarono al vescovo il parere unanime sull'autenticità delle apparizioni. Il vescovo così scrisse nell'art.1 della dichiarazione di autenticità: "Noi giudichiamo che l'Immacolata Maria Madre di Dio è realmente apparsa a Bernadette Soubirous l'11 febbraio 1858 e per diciotto volte, alla Grotta di Massabielle presso la città di Lourdes; giudichiamo che quest'apparizione abbia tutti i caratteri della verità e possa essere ritenuta certa dai fedeli...".
Alla fine di settembre del 1858, il figlio dell'imperatore Napoleone III si ammalò gravemente, la dama di corte gli diede da mangiare dell'erba della Grotta e dopo poco guarì. Allora l'imperatore diede subito l'ordine di riaprire il luogo miracoloso.
Nel 1866 Bernadette entrò nella Congregazione delle suore della Carità e dell'Istruzione Religiosa dove rimase tredici anni tra le incomprensioni dei superiori, le sofferenze e le umiliazioni. Nel 1876 dal convento di Nevers aveva scritto a Pio IX una lettera, portata a Roma dal vescovo di Nevers, nella quale tra l'altro gli diceva: "Mi sembra che dal Cielo la Beata Vergine debba spesso guardare a Voi in modo materno, perché Voi, Santissimo Padre, l'avete proclamata Immacolata. Mi piace pensare che siate particolarmente amato da questa buona Madre che, quattro anni fa, venne personalmente a dire: "Io sono l'Immacolata Concezione"".

Bernadette si spense a questo mondo il 16 aprile 1879. Il suo corpo è rimasto fino a oggi incorrotto. Fu beatificata nel 1925 e canonizzata nel 1933. Lourdes divenne la principale meta di pellegrinaggio d'Europa. Il modo e lo stile delle celebrazioni crearono un modello anche per gli altri santuari. La prima chiesa, in stile neogotico fu costruita nel 1864 sullo sperone della roccia sovrastante la Grotta. Nel 1889 fu benedetta la seconda, detta Basilica del Rosario, in stile romanico-bizantino. In essa l'altare maggiore, la statua di Nostra Signora di Lourdes che lo sormonta e il grande organo, furono costruiti con il contributo dei cattolici di tutto il mondo come riparazione offerta alla Madonna in risposta al libro su Lourdes scritto dal romanziere Emilio Zola, un libro indegno per menzogne, calunnie e offese. Nel 1958 fu costruita ancora una terza ed enorme chiesa in cemento armato capace di accogliere più di ventimila persone: la Basilica di Pio XI consacrata dal cardinale Roncalli. Il complesso di Lourdes assorbe circa due milioni di pellegrini l'anno. Nell'anniversario del primo centenario si contarono circa sei milioni di pellegrini. Furono annunciate più di cinquemila guarigioni miracolose di cui 58 riconosciute (fino al 1960).




La Salette

La Salette una località del dipartimento dell'Isère nel cuore delle Alpi francesi, dove scorre il fiume Drac, a circa 1800 metri di altitudine alle tre del pomeriggio di sabato 19 settembre 1846 nei versanti del monte Planeau due pastorelli, Maximin Giraud di undici anni e Mélanie Calvat di quindici anni, si trovavano in alta montagna a sorvegliare il gregge; mentre cominciarono a scendere dal colle, più o meno a metà strada, presso una piccola sorgente, Mélanie scorse per prima un grande splendore. I due pastorelli si alzarono e si avvicinarono al globo di luce, e scorsero nel fascio luminoso una Signora tutta vestita di bianco, con la testa tra le mani che piangeva silenziosamente.

La Signora si alzò e li chiamò, i due si accostarono ed entrarono nel campo di luce splendente, potendo così vederla meglio. La Signora aveva un aspetto magnifico, era circondata da una duplice aureola, indossava una veste bianca molto accollata e ricamata di perle, simile al costume regionale francese, sul petto portava un crocefisso sfavillante sui cui lati c'erano un martello e una tenaglia, un velo le copriva il capo ed era circondata da un diadema e da una corona di rose di diverso colore.

Si rivolse ai fanciulli esprimendosi in lingua francese e in tutta la sua maestosità: "Avvicinatevi figli miei, non abbiate paura, devo farvi un grande annuncio".
Dopo una breve pausa la Visitatrice celeste riprese a parlare: "Se il popolo non si sottomette, sarò costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e pesante che non posso più trattenerlo. Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di pregarlo incessantemente per voi; e voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che io mi sono presa per voi. Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e voi non lo volete riconoscere. È questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio, Se il raccolto si guasta la colpa è vostra. Ve l'ho mostrato l'anno scorso con le patate, ma voi non ci avete fatto caso. Anzi quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Esse continueranno a marcire e quest'anno, a Natale, non ce ne saranno più.
La parola "patate" mette in imbarazzo i pastorelli perché nel dialetto locale vengono chiamate "las truffas", ma la Signora le previene continuando il discorso nel dialetto dei ragazzi: "Ve lo dirò diversamente. Se avete del grano non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli insetti, e quello che verrà, cadrà in polvere quando lo trebbierete. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci ammuffiranno e l'uva marcirà. Se questa gente si convertirà, allora, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi. Dite la vostra preghiera, figli miei? Ah, figli miei, bisogna dirla bene, mattino e sera. Quando non avete tempo, dite almeno un Padre Nostro e un'Ave Maria; quando potrete far meglio, direte di più. A messa d'estate, vanno solo alcune donne anziane; gli altri lavorano di domenica, tutta l'estate. D'inverno, quando non sanno che cosa fare, vanno a Messa solo per burlarsi della religione. In Quaresima vanno alla macelleria come dei cani".
Oltre a questo la Signora confidò a ciascuno dei due veggenti un segreto, mentre l'altro non sentiva nulla, pur vedendo il movimento delle labbra. Furono due segreti diversi. La Signora aveva parlato in francese. Poi passò davanti al ruscello posando i piedi su una pietra che emergeva e ripetendo le ultime parole "fatelo sapere al mio popolo", salì il poggio antistante, come percorresse una Via Crucis, e scomparve. I due veggenti l'accompagnarono nell'ultimo tratto.

Molto presto si diffuse la notizia di quest'apparizione; nei soli due anni successivi si ebbe un afflusso di circa trecentomila pellegrini sul luogo dell'apparizione. Il duro messaggio di La Salette commosse ancor più gli uomini e li condusse sulla "Montagna dell'espiazione". I due fanciulli mantennero il silenzio e scrissero i segreti il 2 luglio 1851 soltanto alla condizione di spedire la lettera al papa tramite il vescovo. Quando Pio IX la lesse, fu profondamente commosso dalle verità in essa contenute. Allorché i padri della nuova società dei missionari di La Salette gli domandarono cosa dicevano i segreti di La Salette, il papa così si espresse: "Voi volete sapere il segreto di La Salette? La radice dei segreti è questa: Se tutti non si decideranno coscientemente a far penitenza saremo perduti". Nel 1879 il segreto rivelato a Melania fu esposto al pubblico in questo modo: "Melania quello che adesso ti rivelerò non dovrà restare per sempre un segreto, nel 1858 (l'anno delle apparizioni della Madre di Dio a Lourdes) potrai renderlo noto. I preti che sono i servi di mio Figlio, proprio loro con la vita dissipata e la cupidigia di denaro, renderanno possibile la manifestazione dell'ira dell'Onnipotente. Gli uomini consacrati e i preti rimettono mio Figlio di nuovo sulla croce. A causa del comportamento degli abitanti della Terra sarà chiamata l'ira del Padre del Cielo.
I capi di stato e dei popoli hanno dimenticato la preghiera e la penitenza, il demonio sarà richiamato da queste stelle divenute oscure e piene di errori. L'umanità si trova alla vigilia di tristi avvenimenti e dei castighi più pesanti.
Il rappresentante di mio Figlio, il Sommo Pontefice Pio IX, dopo l'anno 1859 non lascerà più Roma, lotterà coraggiosamente con le armi della fede e dell'amore. Io sarò con lui. La Chiesa vivrà una crisi molto profonda. Sarà il tempo delle tenebre. La sacra fede in Dio cadrà nella dimenticanza, l'uomo senza Dio perderà l'amore per tutte le cose e ognuno vorrà essere capo di tutti gli altri. Ne seguirà una crisi senza fine con violenze e arroganze di ogni tipo. Si avvicina questo tempo in cui si vedrà solo trionfare l'impero della sopraffazione e degli assassini, dell'odio e della menzogna, ognuno cercherà solo il proprio egoistico profitto. Non ci sarà più amore per la famiglia e la patria. Il Santo Padre soffrirà molto. Ma io sarò accanto a lui e accoglierò i suoi sacrifici. Il trionfo del male non sarà assicurato per sempre (Melania infatti pronuncia a Lecce queste parole: "Non regnerà a lungo").
I governi temporali avranno tutti lo stesso fine, quello di abbattere le basi religiose dei popoli e disperderle, per fondare il materialismo, lo spiritismo e l'ateismo. Francia, Italia, Spagna e Inghilterra entreranno in guerra. I Francesi lotteranno contro i Francesi e gli Italiani contro gli Italiani. Ci sarà una grande guerra. Dio non sarà più onorato in Italia e in Francia, il Vangelo sarà completamente dimenticato. Il maligno entrerà in ogni casa. Molte grandi città saranno bruciate e quasi distrutte, altre inghiottite dai terremoti. Tutti crederanno che sia giunta la fine. I giusti avranno molto a soffrire, ma le loro preghiere e i sacrifici espiatori saliranno diritti al cielo; costoro imploreranno la mia misericordia e il mio aiuto sarà loro accordato. Poi la misericordia di mio Figlio comanderà gli Angeli di distruggere il nemico del mondo. Improvvisamente tutti i nemici della Chiesa di Gesù Cristo scompariranno e la Terra diventerà come un deserto. Dopo inizierà lentamente una nuova era in cui gli uomini della Terra si porranno al vero servizio di Cristo. La pace, l'armonia tra gli uomini e Dio e l'amore per il prossimo prenderà il sopravvento su tutto. I nuovi governanti diventeranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà divenuta davvero portatrice delle virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato ovunque e gli uomini faranno grandi passi verso la vera fede, poiché ci sarà unità tra i fedeli di Cristo e gli uomini vivranno dei frutti di Dio. Questa pace e concordia tra gli uomini non durerà però a lungo, ci si dimenticherà che i peccati del mondo sono l'origine di tutte le punizioni che ricadono sulla Terra. Un precursore dell'anticristo farà la sua comparsa e vorrà essere visto come il nuovo Dio.
Le stagioni cambieranno, l'atmosfera anche; l'acqua e il fuoco provocheranno terribili terremoti e grandi distruzioni, montagne e città cadranno. Le stelle e la luna non avranno più la forza di risplendere. Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo.
I demoni dell'aria produrranno fenomeni prodigiosi nell'aria e sulla Terra. Gli uomini diventeranno sempre peggiori. Ma Dio si occuperà sempre dei suoi più fedeli servitori e degli uomini di buona volontà. Il Vangelo sarà predicato ovunque; tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità di Dio. Allora potrò chiamare gli apostoli degli ultimi tempi, i fedeli discepoli di Gesù Cristo, coloro che hanno condotto una vita di umiltà e coraggiose privazioni, in contemplazione e silenzio, in preghiera ed espiazione, in unione con Dio e le cose divine. Potrò chiamare costoro che hanno vissuto immersi nella sofferenza e celati dal mondo. Giungerà il tempo in cui essi dovranno mostrarsi per riempire il mondo di luce. Allora io dirò loro: "Andate e mostratevi figli miei! Io sarò con voi e in voi, Lottate figli della luce per la gloria di Dio e di Gesù Cristo".
"Il Salvatore del mondo", come si farà chiamare il principe delle tenebre, emergerà dall'abisso apertosi nella terra. Egli si vorrà innalzare superbo nell'aria e protendersi verso il cielo. Ma conoscerà l'alito dell'Arcangelo Michele e ne verrà soffocato. Ricadrà sulla Terra e verrà risucchiato per sempre nell'eterno abisso dell'inferno con i suoi accoliti. Poi acqua e fuoco purificheranno la Terra e tutto sarà rinnovato. Solo allora Dio sarà servito e onorato".

Dopo solo cinque anni di indagini il 19 Settembre 1851, mons. Filiberto de Bruillard vescovo di Grenoble pubblicò il suo Decreto: "Noi dichiariamo che l'Apparizione della Madonna a due pastorelli, il 19 Settembre 1846, su una montagna della catena delle Alpi, situata nella parrocchia di La Salette, vicaria foranea di Corps, reca in se stessa tutti i caratteri della verità ed i fedeli hanno fondate ragioni per crederla indubitabile e certa".

Nel 1852 fu fondata la Fratellanza di La Salette, che onorava Maria come "Conciliatrice dei peccatori". Dal 1861 al 1879 sorse una basilica in stile neoromanico, gestita dalla "Associazione dei Pellegrini di La Salette".

Maximin volle studiare teologia e poi medicina, infine si recò a Roma per servire il papa negli zuavi. A trentotto anni, nel 1883, Maximin morì nella sua patria.
Mélanie Calvat entrò in convento e ne rimase per quattro anni presso le suore della Provvidenza, ma non fu ammessa ai voti. Fu inviata nel Carmelo di Darlington in Inghilterra e poi in altri conventi francesi. Infine rimase in Italia dove ricevette la grazia delle Stigmate e visse ritirata sotto la guida del vescovo di Lecce. Morì nel 1904. San Giovanni Maria Vianney, curato di Ars, così si espresse: "Ora non mi sarà più possibile non credere a La Salette. Ho chiesto dei segni e li ho avuti. Si può e si deve credere a La Salette!".

La Vergine Maria a La Salette è venuta per manifestare la presenza nel nostro mondo della forza di salvezza che è nel Suo Figlio Gesù e le Sue lacrime sono il segno tangibile della Sua impotenza di fronte alla nostra libertà di scegliere anche di correre verso l'abisso.


Guadalupe

Oltre 20 milioni di pellegrini visitano ogni anno il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe situato ai margini della Città del Messico, che è il Santuario più frequentato non solo di tutto il centro e Sud America ma anche di Lourdes e di Fatima.

La Santa Vergine apparve per la prima volta in questa regione il 9 Dicembre del 1531 a Juan Diego di Cuautitlan, (in azteco Cuauhtiatohuac, "colui che grida come un'aquila" nato nel 1474 e battezzato nel 1525 con il nome di Juan Diego). Un "povero indio" appartenente agli indigeni macehuales. Juan Diego si era convertito da poco tempo al cattolicesimo e coltivava un profondo legame con la Regina del cielo, che considerava sua madre.

Quella mattina mentre stava attraversando la collina del Tepeyac per raggiungere la città e recarsi alla Chiesa di Santa Cruz, dove si sarebbe celebrata la Festa dell'Immacolata Concezione, l'indio fu attratto da suoni celestiali e dalla voce soave di una dolcissima Donna di una bellezza sovraumana, ammantata da una veste splendente raggiante come il sole, che le disse di essere "La Vergine Maria, la madre del vero Dio" e gli ordinò di recarsi dal Vescovo a riferirgli che desidera Le si erigesse un tempio ai piedi del colle. Juan Diego si mise in cammino per raggiungere la residenza del vescovo e riferirgli il messaggio della Signora del Cielo. Ma il vescovo non gli diede peso, gli promise solo che ci avrebbe riflettuto, anche se in realtà non gli aveva creduto.

Sulla via del ritorno Juan Diego, incontrò nuovamente sul Tepeyac la Vergine Maria, Le riferì il suo insuccesso con la risposta del vescovo e chiese di essere esonerato dall'incarico dichiarandosene indegno. Maria lo tranquillizzò e lo incoraggiò e lo invitò di tornare il giorno seguente dal Vescovo. Juan Diego accettò di buon grado e, tornato il giorno seguente dal presule, e lo esortò ad esaudire il desiderio della Madre Celeste. Questa volta il Vescovo iniziò a credergli ma pose all'indio molte domande sul luogo e sulle circostanze dell'apparizione, e infine gli chiese un segno del cielo. Juan Diego ringraziò il Vescovo e corse a riferire a Maria la risposta del Vescovo. La Vergine gli promise di dargli il segno all'indomani.

II giorno dopo Juan Diego non poté tornare dalla Madonna perché trovò lo zio Juan Bernardino gravemente ammalato, afflitto da una fortissima febbre; siccome le condizioni dell'ammalato continuavano a peggiorare decise di correre a Tlatilolco per chiamare un prete. Giunto in vista del Tepeyac per evitare l'incontro con la Signora decise di cambiare strada e aggirare la collina. Ma la Signora apparve di fronte a lui, avvolta in una luce splendente e gli domandò il motivo di tanta fretta. Juan Diego timoroso e confuso si prostrò ai suoi piedi e le chiede perdono per non poter compiere l'incarico affidatogli a causa della grave malattia dello zio.

La Madonna lo rasserenò e disse di non preoccuparsi dello zio perché era già guarito, poi lo invitò a salire sulla cima della collina di Tepeyrac per cogliere dei fiori. Era il 12 Dicembre e non era certamente la stagione e neppure il luogo, quella desolata pietraia per la crescita dei fiori. Juan Diego con sua grande meraviglia giunto sulla cima del colle trovò delle fresche e splendide rose di Castiglia sbocciate miracolosamente fuori stagione.

Allargando il suo mantello (tilma) come se fosse un grembiule le raccolse, e le portò a Maria Santissima. Ma Ella gli ordinò di portarle al Vescovo come prova della verità delle apparizioni. Juan Diego ubbidì e, giunto al cospetto del Vescovo, riferì il messaggio della Madonna e nel contempo aprì il suo mantello bianco, che fino allora aveva tenuto stretto al petto: appena le rose caddero, sul mantello apparve alla vista di tutti la bellissima immagine della S. Vergine, tale quale si può oggi ammirare nel santuario di Tepera. Di fronte a tale prodigio, il Vescovo con tutti i presenti caddero in ginocchio profondamente toccati. La mattina del giorno seguente il presule accompagnato da Juan Diego andò al Tapeyac per vedere il luogo dove la Madonna aveva chiesto di innalzargli un tempio. La notizia del miracolo si diffuse subito nei paraggi, allargandosi sempre di più. Zumàrraga ordinò per prima cosa la costruzione di una cappella sul luogo delle apparizioni, e poi fece subito avanzare i piani per la costruzione di una basilica.

Per il popolo messicano Maria Santissima proclama la salvezza per mezzo dei fiori e del canto. La Signora del Cielo si presenta in lingua nàhuati, promettendo soccorso e protezione a tutti gli uomini. L'immagine di una Maria messicana impressa miracolosamente sul mantello, il linguaggio locale usato da lei stessa come titolo devozionale, il rapporto con le antiche divinità e gli eventi miracolosi in relazione con le apparizioni stimolarono una conversione di massa tra gli Aztechi: quasi nove milioni di indigeni furono battezzati in pochi anni.

Nel 1600 la cappella fu per la prima volta considerevolmente allargata e nel 1622 nuovamente ristrutturata. Nel 1694 finalmente fu posta la prima pietra per la fondazione di una grande basilica; nel 1709 l'icona dell'immagine miracolosa della Madonna venne spostata sull'altare maggiore. La straordinaria icona resistette per 178 anni agli influssi del tempo, al fumo delle candele e al sudore dei pellegrini. Ancor oggi, nonostante i secoli trascorsi, possiamo contemplare una Madonna dai colori vivi che emana una tenerezza infinita.

La Tilma è un ruvido mantello (168x105cm), tessuto in una tipica fibra di agave messicana, costituito da due pezzi di questo materiale cuciti con filo bianco. Su di essa si è impressa l'immagine della Vergine di statura di 143 centimetri. Maria è di colore bruno, come gli indios, mani giunte, aspetto nobile e il vestito rosa bordato di fiori. Un velo o manto azzurro-mare trapuntato di stelle dorate le copre il capo e scende fino ai piedi che poggiano sulla luna. Dodici raggi di sole le incorniciano il volto.

Nel 1929 un minuzioso esame scientifico condotto da esperti scoprì che nelle pupille degli occhi di Maria è riflessa come in una pellicola fotografica l'immagine dello stesso Juan Diego, con il Vescovo e un gruppo di altre persone, presenti in quel momento durante il prodigio delle rose. Ma altri risultati sorprendenti vennero dagli studi sull'immagine della Madonna di Guadalupe, compiuti su due fili provenienti da frammenti della tilma di Juan Diego, dal direttore della sezione chimica del Kaiser Wilhelm Institut di Heidelberg, il dottor Richar Kulm (premio Nobel per la chimica nel 1938): nel 1936 egli riscontra che sulle fibre del tessuto non vi è traccia di coloranti, né vegetali, né minerali, né animali i colori non hanno alcuna origine terrena e i materiali sono del tutto sconosciuti.

Ben presto Maria fu considerata la protettrice del Messico. Numerose copie dell'immagine dipinta sul mantello di Diego furono riprodotte e divennero oggetto di culto. Nel 1737 la SS. Vergine fu dichiarata patrona del Messico.
Nel 1754 fu istituita una festa maggiore con il Breve pontificio Non est Equidem e la basilica di Guadalupe fu elevata al rango della Basilica Laterana di Roma.
Papa Leone XIII dispose che il 12 ottobre 1895 venisse celebrata l'incoronazione dell'immagine miracolosa.
Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato Maria "Madre delle due Americhe". Oggi Guadalupe è il cuore del pellegrinaggio sudamericano.

Fenomeni inspiegabili, eventi che rivelano l'origine miracolosa dell'immagine e comunicano al mondo un messaggio di speranza si ripetono ogni anno. Nostra Signora di Guadalupe ci invita ad aprire il nostro cuore all'opera di Gesù che ci ama e ci salva. Porsi alla scuola di Maria è indispensabile in quanto Lei è maestra di umanità e di fede, e ci indica come percorrere i sentieri da percorrere per mettersi alla sequela del Figlio Gesù.



Le apparizioni Mariane

Le numerose apparizioni di Maria Santissima che si sono manifestate nel corso dei secoli si allacciano a quelle già note ai cristiani per mezzo del Nuovo e dell'Antico Testamento, e che ci vengono trasmesse come dato di fatto della storia della Chiesa. Maria Santissima con la Sua azione di mediatrice, chiarificatrice e annunciatrice, nel corso dei secoli accompagna la storia stessa dell'umanità.

Nel corso del I secolo cristiano la presenza della Madonna sulla Terra è stata interpretata come intervento divino protettore e perciò collegata strettamente alla preghiera e alla grazia. Una caratteristica tipica dei messaggi mariani del cristianesimo dell'antichità è stata l'espansione della fede.

La Madonna a Guadalupe insegna a Juan Diego l'equivoco della fede degli Aztechi nella dea del serpente Tonéntzin e nel potente Quetzalcoatl, illustrandogli il significato della loro vera salvatrice. Gli Aztechi finirono per accogliere in massa questo messaggio di Maria con i risultati di un'evangelizzazione molto positiva per l'intero paese.





Le apparizioni mariane hanno continuato a manifestarsi dall'antichità fino ai giorni nostri, mentre il contenuto dei messaggi ha acquisito tratti sempre più apocalittici (vedi La Salette), dove le catastrofi sono predette da Maria con la spiegazione della loro necessità, come conseguenza dei peccati. Tuttavia queste catastrofi potranno ancora essere evitate con l'obbedienza degli uomini alle leggi di Dio e con l'impegno nella preghiera, nel sacrificio e nella penitenza per fermare la mano di Dio.




Nonostante gli appelli della Madre Celeste, dopo la fine della seconda guerra mondiale, con il progresso, nelle società opulente si sono fatte largo le ideologie materialistiche che hanno escluso in molte creature il bisogno di Dio, della preghiera e dei Comandamenti di Dio.




In occasione della celebrazione del centenario dell'apparizione di La Salette il Vescovo di Grenoble così si espresse: «C'è un mezzo potente per assicurare il nostro bene, è la Santa Vergine! Ella aspetta che noi la preghiamo affinchè ci dia il suo aiuto. Ella ci esorta a farlo. Ma noi non abbiamo dato abbastanza valore al suo aiuto, perciò Lei non si stanca di ammonirci: nel 1930 fa imprimere una medaglia; nel 1846 piange a La Salette e ci avverte del demonio che serpeggia tra il suo clero; così nei grandi miracoli a Lourdes, Pontmain,Fatima ecc. Ovunque la Santa Vergine Maria, Madre di Dio diffonde il suo allarme!

Tutte le sue apparizioni si legano l'una all'altra come una catena d'amore puro per avvertirci dei pericoli che incombono sul mondo e sono nel mondo. Purtroppo questo legame esistente tra tutte le apparizioni, questo discorso unico della Madonna, non viene visto dalla cecità umana.

La tendenza è quella di assolutizzare ogni singolo messaggio di Maria e perdere di vista la globalità del discorso unico. Eppure basterebbe notare le ripetute raccomandazioni della Madre di Dio; " Espiate! Convertitevi! Pregate molto!"».

A Fatima la Santa Vergine richiama le coscienze sopite dei cristiani a un risveglio immediato alla fede e alla tradizione ecclesiastica. è innanzitutto un appello urgente alla preghiera, soprattutto alla recita meditata del Rosario e alla pratica della comunione riparatrice. Un'esortazione incalzante e impressionante alla penitenza e alla conversione.

I pellegrinaggi nei grandi luoghi di culto testimoniano la grande fede delle masse. La motivazione che spinge queste masse di fedeli è la ricerca dell'umano per il sacro, per il fatto che in questi luoghi, che hanno un legame con le apparizioni di Maria, si percepisce la grazia divina.

Come l'apostolo Tommaso, anche per noi il "vedere" può essere una via di accesso al "credere". Il Vangelo di Marco si conclude testimoniando che la predicazione degli apostoli non era un semplice racconto, ma era accompagnata da miracoli, affinchè potessero confermare le loro parole con questi segni. «Allora essi partirono e annunciarono il vangelo dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la parola con i segni che la accompagnavano» (Mc 16,20).

Molti Padri della chiesa, da San Agostino fino a San Atanasio, hanno insistito su questa permanenza dei segni visibili che accompagnano la predicazione e che non sono un di meno, una concessione alla debolezza umana, ma sono insiti nella realtà stessa dell'incarnazione. «In minibus nostris codices, in oculis facta», dice San Agostino: (nelle nostre mani i codici dei Vangeli, nei nostri occhi i fatti).

Prendere parte al sentire e al vedere dei veggenti accedendo direttamente alla viva realtà della SS. Vergine Maria, significa percepire e sperimentare nel nostro intimo, questo incontro con il soprannaturale che è apparso, appare o apparirà, può alzare un lembo di cielo e aprirci la strada del "credere".

Grazie, o Mamma perché continui a rinnovare per noi l'invito alla conversione e al ritorno a Dio, educandoci con materna sollecitudine in un cammino di fede e di preghiera.

venerdì 11 marzo 2016

Dio ascolta sempre

Non dubitiamo mai del suo ascolto alle nostre preghiere, Lui è sempre presente nella nostra vita. Anche quando tutto ci sembra perduto Lui è sempre lì che ci segue e aspetta il momento giusto per intervenire.
Tante volte accade che stiamo camminando nella strada sbagliata e Lui amorevolmente ci invia segnali di vario genere attraverso le persone, le occasioni, anche il dolore può essere un suo ammonimento a cambiare rotta. Non dubitiamo mai del suo immenso Amore, apriamo il nostro cuore con fiducia al Signore.


Orazione alla Piaga della Santa spalla di nostro Signore


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


San Bernardo, abate di Chiaravalle, domandò nell'orazione a nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la Sua Passione. Gli fu risposto: "Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma fu rivelata ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi chiederanno in virtù di questa piaga, verrà loro concessa, ed a tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con 3 Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre al giorno, perdonerò i peccati veniali, non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte subitanea ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno ancora la grazia e la misericordia".


Dilettissimo Signore Gesù Cristo, mansuetissimo Agnello di Dio, io povero peccatore, adoro e venero la Santissima Tua Piaga che ricevesti sulla Spalla nel portare la pesantissima Croce al Calvario nella quale restarono scoperte tre sacratissime Ossa, tollerando in essa un immenso dolore: Ti supplico, in virtù e meriti di detta Piaga ad avere di me misericordia col perdonarmi tutti i miei peccati sia mortali che veniali e ad assistermi nell'ora della morte, e di condurmi nel Tuo Regno beato. Amen.

3 Padre nostro
3 Ave Maria
3 Gloria al Padre

giovedì 10 marzo 2016

7 sacramenti


da Catechismo della Chiesa cattolica:

1 - BATTESIMO

Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione. Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l'acqua e la parola.
Lo si chiama Battesimo dal rito centrale con il quale è compiuto: battezzare (in greco) significa tuffare, immergere; l'immersione nell'acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con lui, quale nuova creatura.
Questo sacramento è anche chiamato il lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, poiché significa e realizza quella nascita dall'acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno può entrare nel regno di Dio.

2 - CRESIMA o CONFERMAZIONE

Con il Battesimo e l'Eucaristia, il sacramento della Confermazione costituisce l'insieme dei sacramenti dell'iniziazione cristiana.
La recezione di questo sacramento è necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale. Con il sacramento della Confermazione i battezzati vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, per diffondere e difendere con la parola e con le opere la fede come veri testimoni di Cristo.

3 - EUCARISTIA

La santa Eucaristia completa l'iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l'Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.
Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione: sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura.
L'Eucaristia, memoriale della passione e della risurrezione del Signore, è fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua.
La comunione della vita divina e l'unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall'Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo.
Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà tutto in tutti.
In breve, l'Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede: « Il nostro modo di pensare è conforme all'Eucaristia, e l'Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare.

4 - PENITENZA o RICONCILIAZIONE

Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera.

È chiamato sacramento della Conversione poiché realizza sacramentalmente l'appello di Gesù alla conversione, il cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato.

È chiamato sacramento della Penitenza poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore.

È chiamato sacramento della Confessione poiché l'accusa, la confessione dei peccati davanti al sacerdote è un elemento essenziale di questo sacramento. In un senso profondo esso è anche una confessione, riconoscimento e lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l'uomo peccatore.

È chiamato sacramento del Perdono poiché, attraverso l'assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente « il perdono e la pace.

È chiamato sacramento della Riconciliazione perché dona al peccatore l'amore di Dio che riconcilia. Colui che vive dell'amore misericordioso di Dio è pronto a rispondere all'invito del Signore: « Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello » (Mt 5,24).

5 - MATRIMONIO

Il patto matrimoniale con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento.
La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell'uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio e si chiude con la visione delle nozze dell'Agnello. Da un capo all'altro la Scrittura parla del Matrimonio e del suo mistero, della sua istituzione e del senso che Dio gli ha dato, della sua origine e del suo fine, delle sue diverse realizzazioni lungo tutta la storia della salvezza, delle sue difficoltà derivate dal peccato e del suo rinnovamento nel Signore, nella Nuova Alleanza di Cristo e della Chiesa.
L'intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale. Dio stesso è l'autore del matrimonio. La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stesso dell'uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore. Il matrimonio non è un'istituzione puramente umana, malgrado i numerosi mutamenti che ha potuto subire nel corso dei secoli, nelle varie culture, strutture sociali e attitudini spirituali. Queste diversità non devono far dimenticare i tratti comuni e permanenti. Sebbene la dignità di questa istituzione non traspaia ovunque con la stessa chiarezza, esiste tuttavia in tutte le culture un certo senso della grandezza dell'unione matrimoniale. La salvezza della persona e della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice situazione della comunità coniugale e familiare.
Dio, che ha creato l'uomo per amore, lo ha anche chiamato all'amore, vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano. Infatti l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio che è amore. Avendolo Dio creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo. È cosa buona, molto buona, agli occhi del Creatore. E questo amore che Dio benedice è destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell'opera comune della custodia della creazione: « Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela" » (Gn 1,28).
Che l'uomo e la donna siano creati l'uno per l'altro, lo afferma la Sacra Scrittura: « Non è bene che l'uomo sia solo » (Gn 2,18). La donna, « carne della sua carne », sua eguale, del tutto prossima a lui, gli è donata da Dio come « aiuto », rappresentando così Dio dal quale viene il nostro aiuto. « Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne » (Gn 2,24). Che ciò significhi un'unità indefettibile delle loro due esistenze, il Signore stesso lo mostra ricordando quale sia stato, « da principio », il disegno del Creatore: « Così che non sono più due, ma una carne sola » (Mt 19,6).

6 - ORDINE

L'Ordine è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi: è, dunque, il sacramento del ministero apostolico. Comporta tre gradi: l'Episcopato, il presbiterato e il diaconato.






7 - UNZIONE DEGLI INFERMI

Con la sacra Unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio.
La malattia e la sofferenza sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l'uomo fa l'esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza. Ogni malattia può farci intravvedere la morte.
La malattia può condurre all'angoscia, al ripiegamento su di sé, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma essa può anche rendere la persona più matura, aiutarla a discernere nella propria vita ciò che non è essenziale per volgersi verso ciò che lo è. Molto spesso la malattia provoca una ricerca di Dio, un ritorno a lui.