Le numerose apparizioni di Maria Santissima che si sono manifestate nel corso dei secoli si allacciano a quelle già note ai cristiani per mezzo del Nuovo e dell'Antico Testamento, e che ci vengono trasmesse come dato di fatto della storia della Chiesa. Maria Santissima con la Sua azione di mediatrice, chiarificatrice e annunciatrice, nel corso dei secoli accompagna la storia stessa dell'umanità.
La Madonna a Guadalupe insegna a Juan Diego l'equivoco della fede degli Aztechi nella dea del serpente Tonéntzin e nel potente Quetzalcoatl, illustrandogli il significato della loro vera salvatrice. Gli Aztechi finirono per accogliere in massa questo messaggio di Maria con i risultati di un'evangelizzazione molto positiva per l'intero paese.
Le apparizioni mariane hanno continuato a manifestarsi dall'antichità fino ai giorni nostri, mentre il contenuto dei messaggi ha acquisito tratti sempre più apocalittici (vedi La Salette), dove le catastrofi sono predette da Maria con la spiegazione della loro necessità, come conseguenza dei peccati. Tuttavia queste catastrofi potranno ancora essere evitate con l'obbedienza degli uomini alle leggi di Dio e con l'impegno nella preghiera, nel sacrificio e nella penitenza per fermare la mano di Dio.
Nonostante gli appelli della Madre Celeste, dopo la fine della seconda guerra mondiale, con il progresso, nelle società opulente si sono fatte largo le ideologie materialistiche che hanno escluso in molte creature il bisogno di Dio, della preghiera e dei Comandamenti di Dio.
La tendenza è quella di assolutizzare ogni singolo messaggio di Maria e perdere di vista la globalità del discorso unico. Eppure basterebbe notare le ripetute raccomandazioni della Madre di Dio; " Espiate! Convertitevi! Pregate molto!"».
A Fatima la Santa Vergine richiama le coscienze sopite dei cristiani a un risveglio immediato alla fede e alla tradizione ecclesiastica. è innanzitutto un appello urgente alla preghiera, soprattutto alla recita meditata del Rosario e alla pratica della comunione riparatrice. Un'esortazione incalzante e impressionante alla penitenza e alla conversione.
Come l'apostolo Tommaso, anche per noi il "vedere" può essere una via di accesso al "credere". Il Vangelo di Marco si conclude testimoniando che la predicazione degli apostoli non era un semplice racconto, ma era accompagnata da miracoli, affinchè potessero confermare le loro parole con questi segni. «Allora essi partirono e annunciarono il vangelo dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la parola con i segni che la accompagnavano» (Mc 16,20).
Molti Padri della chiesa, da San Agostino fino a San Atanasio, hanno insistito su questa permanenza dei segni visibili che accompagnano la predicazione e che non sono un di meno, una concessione alla debolezza umana, ma sono insiti nella realtà stessa dell'incarnazione. «In minibus nostris codices, in oculis facta», dice San Agostino: (nelle nostre mani i codici dei Vangeli, nei nostri occhi i fatti).
Prendere parte al sentire e al vedere dei veggenti accedendo direttamente alla viva realtà della SS. Vergine Maria, significa percepire e sperimentare nel nostro intimo, questo incontro con il soprannaturale che è apparso, appare o apparirà, può alzare un lembo di cielo e aprirci la strada del "credere".
Grazie, o Mamma perché continui a rinnovare per noi l'invito alla conversione e al ritorno a Dio, educandoci con materna sollecitudine in un cammino di fede e di preghiera.
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