Blog Religioso

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sabato 5 marzo 2016

“Prega per noi peccatori, adesso”

Prega per noi peccatori
Ecco allora l'invocazione: prega! Maria, prega, fa qualcosa per noi! Dì una parola in nostro favore! Intercedi presso Dio! Intercedere significa intervenire a vantaggio di qualcuno; mediare, fare dei passi a suo vantaggio; "strappare" una grazìa. Maria può intercedere, vuole intercedere, perché è dalla parte di Dio e dalla parte nostra. È stata definita: «l'onnipotenza che intercede», «l'onnipotenza supplice». Solo Dio è onnipotente, ma la potenza di Maria consiste nell'ottenere da Dio ciò che è bene per quei figli bisognosi che Dio stesso le ha affidato. Quando ci affidiamo a lei, la nostra causa, anche se disperata, è in buone mani. Ci rivolgiamo a lei consapevoli del nostro stato di «poveri peccatorì». Non abbiamo titoli e meriti da rivendicare, se non quelli di essere «iscritti nella lista dei poveri». È questa la condizione che ci dà garanzia di essere esauditi: riconoscere che siamo bisognosi di tutto, e che nulla siamo senza l'aiuto del suo divin Figlio e senza quella intercessione che ella può caldeggiare con materno amore. Prima ancora di chiedere «una grazia», poniamoci fiduciosi davanti a lei, «rifugio dei peccatori» e «madre della divina Grazìa». Poniamo la nostra «posizione personale» nelle sue mani, e, con le nostre frequenti invocazioni, chiediamole di condurci per quelle strade che lei conosce come sicure e orientate al nostro vero bene!



Adesso 
Prega per noi, adesso... L'adesso dell' "Ave Maria" richiama l'oggi del "Padre nostro": «dacci oggi il nostro pane quotidiano». La nostra fragile vita ha bisogno di quel nutrimento essenziale che è il pane. Ma proprio perché la vita umana è all'insegna della fragilità e della precarietà, ha bisogno di essere coperta e assicurata in ogni momento, e quindi adesso. Troppo spesso viviamo con lo sguardo rivolto al passato, o proiettato verso il futuro... e così perdiamo gli appuntamenti decisivi, quelli dell'oggi. Viviamo di ricordi, di rimpianti, di nostalgie... Oppure di sogni vaghi o di attese illusorie. In tal modo non sappiamo afferrare l'adesso, il momento favorevole, il messaggio di oggi, la grazia di oggi. Ma l'uomo maturo e illuminato non è distratto nei confronti del presente: lo alimenta con la memoria del passato e con l'attesa del futuro, ma lo vive intensamente, responsabilmente, nella certezza che è proprio il presente ciò che conta, e che... questo presente non tornerà mai più. Non esistono solo le rare grandi occasioni della vita; esistono invece le minuscole, modeste, normali, occasioni quotidiane... E sono tutte preziose, tutte importanti; tutte da vivere e da sfruttare con intensità gelosa: momento per momento, e quindi adesso! In questo prezioso attimo presente imploriamo l'aiuto di Maria: una presenza quindi costante, abituale, lungo il filo dei giorni feriali, nell'ambito del quotidiano. Non solo nei momenti di emergenza, quando le cose si mettono male e siamo nella disperazione, perché l'intervento della Madre non può essere sporadico, occasionale, frammentario. Una presenza familiare, che ce la rende presente nella gioia e nel dolore, nei momenti nei quali vivere è facile e in quelli nei quali il cammino si fa arduo e oscuro. Pregando adesso e per l'adesso, noi chiediamo a Maria di non «abituarci alla vita», ma di scoprirla ogni giorno per quello che realmente è: uno splendido dono che si riceve e che si deve rendere. La vita è miracolo, è sorpresa. 
È un evento sempre nuovo, sorprendente, inaudito. È un prodigio unico e irripetibile. Il giorno che spunta oggi non è qualcosa di scontato, di banale... dal momento che c'è stato quello di ieri. La vita è creazione, è invenzione dell' «Amore». Ogni giorno è la «prima volta». Non esistono giorni ordinari: ogni giorno è straordinario, insolito, «mai visto», ed è carico di novità e imprevedibilità a non finire. Maria, aiutaci a celebrare la vita con stupore e riconoscenza, ogni giorno e in ogni istante. Per non renderlo banale, inutile e triste. Per non disperderlo, per non svuotarlo, per non sciuparlo. Per ricuperare il senso della gratuità e della lode, per ritrovare la freschezza del canto, per gustare la felicità di donarla con amore e per amore. Aiutaci. Adesso.

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