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venerdì 19 febbraio 2016

Meditazione della decima stazione

Gesù spogliato delle vesti





Dal Vangelo secondo Marco. 15, 24

I soldati si divisero le sue vesti,
tirando a sorte su di esse
quello che ciascuno dovesse prendere.


Quando Gesù sta sul Golgota spogliato delle vesti (cf. Mc 15, 24 ecc.), i nostri pensieri si rivolgono a sua Madre: ritornano indietro, all'origine di questo corpo, che già ora, prima della crocifissione, è tutto una piaga (cf. Is 52, 14). Il mistero dell'Incarnazione: il Figlio di Dio prende il suo corpo dal seno della Vergine (cf. Mt 1, 23; Lc 1, 26-38).
Il Figlio di Dio parla al Padre con le parole del salmo: " Non hai voluto né sacrificio, né offerte... ma tu mi hai formato un corpo " (Sal 40 [39], 8. 7; Eb 10, 6. 5). Il corpo dell'uomo esprime la sua anima. Il corpo di Cristo esprime l'amore verso il Padre: "Allora ho detto: Eccomi, io vengo... per fare, o Dio, la tua volontà " (Sal 40 [39], 9; Eb 10, 7). " Io faccio sempre quello che é di suo piacimento " (Gv 8, 29). Questo corpo spogliato compie la volontà del Figlio e quella del Padre con ogni piaga, con ogni brivido di dolore, con ogni muscolo strappato, con ogni rivolo di sangue che scorre, con tutta la stanchezza delle braccia, con le
ammaccature del collo e delle spalle, con un terribile dolore alle tempie. Questo corpo compie la volontà del Padre quando è spogliato delle vesti e trattato come oggetto di supplizio, quando racchiude in sé l'immenso dolore dell'umanità profanata.
Il corpo dell'uomo viene profanato in vari modi. In questa stazione dobbiamo pensare alla Madre di Cristo,
perché sotto il suo cuore, nei suoi occhi, tra le sue mani il corpo del Figlio di Dio ha ricevuto un'adorazione piena.
Lasciamoci spogliare di quanto possediamo, sia dei beni che della nostra volontà. In cambio Gesù ci rivestirà con la sua tunica della purezza e coi tesori del suo Cuore.




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