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venerdì 26 febbraio 2016

Sesto dolore: LANCIATA E DEPOSIZIONE

Gesù era morto, erano finite le sue sof­ferenze, ma non erano finite per la Ma­donna; ancora una spada doveva tra­figgerla.

Affinché non fosse turbata la gioia del seguente sabato pasquale, i Giudei de­ponevano dalla croce i condannati; se ancora non erano morti, li uccidevano rompendo loro le ossa.

La morte di Gesù era certa; tuttavia uno dei soldati si avvicinò alla Croce, diede un colpo di lancia e apri il costato al Redentore; ne usci sangue ed acqua.

Questa lanciata fu per Gesù un oltraggio, per la Vergine un nuovo dolore. Se una madre vedesse infiggere un col­tello nel petto del figlio morto, cosa pro­verebbe nell'animo? ... La Madonna contemplò quell'atto spietato e senti tra­passare dalla stessa lancia il suo Cuore. Altre lacrime sgorgarono dai suoi occhi. Anime pietose s'interessarono per ave­re da Pilato il permesso di seppellire il corpo di Gesù. Con grande rispetto il Redentore fu deposto dalla Croce. La Madonna ebbe tra le braccia il cor­po del Figlio. Seduta ai piedi della Croce, col Cuore spezzato dal dolore, contemplò quelle sacre membra insanguinate. Rivi­de nella mente il suo Gesù, tenero bam­bino vezzoso, quando lo copriva di baci; lo rivide grazioso adolescente, quando in­cantava con la sua attrattiva, essendo il più bello dei figli degli uomini; ed ora lo mirava esanime, in uno stato da far pietà. Guardò la corona di spine intrisa di sangue e quei chiodi, strumenti della Pas­sione, e si fermò a contemplare le ferite!

Vergine Sacrosanta, tu hai dato al mondo il tuo Gesù per la salvezza degli uomini e guarda come ora gli uomini te lo rendono! Quelle mani che hanno be­nedetto e beneficato, l'ingratitudine uma­na le ha forate. Quei piedi che sono andati in giro per evangelizzare sono piagati! Quel volto, che gli Angeli mi­rano con devozione, gli uomini lo hanno ridotto irriconoscibile!

O devoti di Maria, perché non sia va­na la considerazione del grande dolore della Vergine ai piedi della Croce, pren­diamo qualche frutto pratico.

Quando i nostri occhi si posano sul Crocifisso o sull'immagine della Madon­na, rientriamo in noi stessi e riflettiamo: Io con i miei peccati ho aperto le ferite nel corpo di Gesù ed ho fatto lacrimare e sanguinare il Cuore di Maria!

Mettiamo nella ferita del Costato di Gesù le nostre colpe, specialmente le più gravi. Il Cuore di Gesù è aperto, affin­ché tutti vi possano entrare; però vi si entra per mezzo di Maria. La preghiera della Vergine è efficacissima; tutti i pec­catori possono goderne i frutti.

La Madonna implorò sul Calvario la divina misericordia per il buon ladrone e gli ottenne la grazia di andare quel gior­no stesso in Paradiso.

Nessun'anima dubiti della bontà di Ge­sù e della Madonna, ancorché fosse carica dei più enormi peccati.

ESEMPIO: Narra il Discepolo, valente scrittore sacro, che vi era un peccatore, il quale tra le altre colpe aveva anche quella di avere ucciso il padre e il fratello. Per sfuggire alla giustizia andava ramingo.

Un giorno di quaresima entrò in una Chiesa, mentre il predicatore parlava del­la misericordia di Dio. Il suo cuore si aprì alla fiducia, decise di confessarsi e, finita la predica, disse al predicatore: Vo­glio confessarmi con voi! Ho dei delitti nell'anima! -

Il Sacerdote lo invitò ad andare a pregare all'Altare della Madonna Addo­lorata: Domandate alla Vergine il vero dolore dei vostri peccati! -

Il peccatore, inginocchiato davanti al­l'immagine dell'Addolorata, pregò con fede e ricevette tanta luce, per cui capi la gravezza delle sue colpe, le molte of­fese recate a Dio ed alla Madonna Ad­dolorata e fu preso da tale dolore che mori ai piedi dell'Altare.

Il giorno seguente il Sacerdote predi­catore raccomandò al popolo che si pre­gasse per l'infelice ch'era morto in Chie­sa; mentre diceva ciò, apparve nel Tem­pio una bianca colomba, da cui si vide cadere una cartella davanti ai piedi del Sacerdote. Questi la prese e vi lesse: L'a­nima del morto appena uscita dal corpo, è andata in Paradiso. E tu continua a pre­dicare l'infinita misericordia di Dio! 


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