Gesù è deposto nel sepolcro
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47
Giuseppe d'Arimatea,
avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo,
lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare un masso
contro l'entrata del sepolcro.
Intanto Maria di Magdala
e Maria madre di Joses
stavano ad osservare dove veniva deposto.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell’intimo m’insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l’olocausto e l’intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare»
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47
Giuseppe d'Arimatea,
avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo,
lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare un masso
contro l'entrata del sepolcro.
Intanto Maria di Magdala
e Maria madre di Joses
stavano ad osservare dove veniva deposto.
Dal momento in cui l'uomo, a causa del peccato, è stato allontanato dall'albero della vita (cf. Gn 3, 23-24) la terra è diventata un cimitero. Quanti uomini, tanti sepolcri. Un grande pianeta di tombe.
Nei pressi del Calvario, vi era una tomba che apparteneva a Giuseppe d'Arimatea (cf. Mt 27, 60). In questa tomba, col consenso di Giuseppe, è stato posto il corpo di Gesù dopo la sua deposizione dalla Croce (cf. Mc 15, 42-46 ecc.). Ve lo deposero in fretta, in modo che la cerimonia terminasse prima della festa di Pasqua (cf. Gv 19, 31), che aveva inizio al tramonto.
Tra tutte le tombe sparse sui continenti del nostro pianeta, ce n'è una nella quale il Figlio di Dio, l'uomo Gesù Cristo, ha vinto la morte con la morte. "O mors! Ero mors tua! " (1 antif. Lodi Sabato Santo). L'albero della Vita, dal quale l'uomo a causa del peccato è stato respinto, si è rivelato nuovamente agli uomini nel corpo di Cristo. " Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo " (Gv 6, 51).
Nonostante il nostro pianeta si ripopoli sempre di tombe, nonostante il cimitero nel quale l'uomo sorto dalla polvere ritorna in polvere (cf. Gn 3, 19) cresca, tuttavia tutti gli uomini che guardano alla tomba di Gesù Cristo vivono nella speranza della Risurrezione.
Noi che siamo unite al Signore, cerchiamo tutte le delicatezze che ci suggerirà l'amore, affinché il nostro cuore sia puro e ben adorno per seppellirlo nell'amore tenero, forte, costante e generoso.
Ora baciamo e adoriamo le Sue Piaghe, e recitiamo il "Miserere".
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell’intimo m’insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l’olocausto e l’intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare»
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