LE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALI
La sesta opera di misericordia è quella di sopportare pazientemente le persone moleste, cioè i nostri fratelli per i loro difetti. Questi difetti che dobbiamo noi compatire nel prossimo possono essere per cose naturali o morali. Dobbiamo avere per tutti compassione e tolleranza. Quella inferma ad esempio, è troppo esigente, non è mai contenta, si lagna continuamente, benché a torto; quell'altra è fastidiosa, trova a ridire su tutto, niente va mai bene per lei; questa ha un carattere sofistico e altero; l'altra usa villanie; quell'altra fa il broncio e non parla; ebbene, abbiate pazienza, non vi risentite, non vi adirate, non vi offendete; solo con la dolcezza e le buone maniere riuscirete a farle ritornare al loro dovere e a indurle ad emendarsi.
Del resto, offrite ogni cosa in penitenza delle vostre colpe. E come il Signore sopporta le nostre deficienze: tiepidezza, negligenze, imperfezioni e peccati; non vorremo noi tollerare nei nostri prossimi un piccolo difetto? Riflettiamo ai meriti grandi che, con questo atto di carità, potremo acquistare presso Dio; essi sono tali e tanti che S. Bernardo diceva che se in una comunità, in una casa, non ci fosse qualche persona fastidiosa da sopportare, bisognerebbe andare a cercarla e pagarla anche a peso d'oro. Dobbiamo pure tollerare e compatire i difetti morali più noti del nostro prossimo. Se qualche infelice, diceva San Paolo ai Galati, cadesse, per sua disgrazia, in qualche peccato, voi, che fate professione di pietà, non fate le meraviglie, abbiatene compassione con spirito di carità e di dolcezza: guardate, se potete, ricondurlo sul retto sentiero.
Sì siamo tutti peccatori; se non cadiamo in certi peccati in cui cadono i nostri simili, è perché Dio ci tiene la mano sul capo e non ce lo permette; del resto, se Dio ci abbandonasse alla miseria del nostro nulla, saremmo anche noi capaci di commettere tutte le iniquità del mondo. Amen.
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